Campeggio ad Alghero

Gioiello naturale incastonato nella selvaggia costa nord-occidentale sarda, la Spiaggia delle Bombarde rappresenta una delle perle balneari più affascinanti dell'intero Mediterraneo, un anfiteatro naturale dove roccia, sabbia e mare si fondono in un capolavoro di colori e textures. Situata a pochi chilometri dal centro di Alghero, all'interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, questa caletta di circa 400 metri si distingue per la sua sabbia bianca finissima, quasi impalpabile, che contrasta magnificamente con le tonalità verde smeraldo e turchese di un mare cristallino che richiama i paesaggi caraibici.

Ciò che rende le Bombarde un luogo unico nel panorama costiero sardo è la straordinaria conformazione naturale che la protegge: una corona di rocce granitiche dalle forme levigate dal vento e dall'acqua abbraccia la baia, creando un ambiente riparato dove il mare rimane quasi sempre calmo e trasparente. La scogliera che delimita i due estremi della spiaggia, facilmente esplorabile anche dai nuotatori meno esperti, nasconde piccole grotte e anfratti che ospitano una ricca fauna marina, rendendo questo tratto di costa un paradiso per gli appassionati di snorkeling.

Alle spalle dell'arenile si estende una folta pineta mediterranea, risultato di un rimboschimento iniziato negli anni '50, che oggi offre zone d'ombra naturale e un habitat protetto per diverse specie vegetali e animali autoctone. I profumi di pino marittimo, ginepro e macchia mediterranea si mescolano alla brezza marina, creando un'esperienza sensoriale totalizzante che amplifica il senso di immersione nella natura incontaminata.

Il nome curioso della spiaggia deriva, secondo la tradizione locale, dai numerosi residuati bellici che vi si rinvenivano dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l'area fu utilizzata per esercitazioni militari. Oggi, fortunatamente, nulla rimane di quel passato, e le Bombarde si presentano come un angolo di paradiso dove il tempo sembra essersi fermato, un luogo dove la natura esprime tutta la sua potenza primordiale nella quiete di un'insenatura perfetta che raccoglie l'essenza stessa della bellezza mediterranea.

Cattedrale naturale scolpita pazientemente dal mare nelle viscere calcaree di Capo Caccia, la Grotta di Nettuno rappresenta uno dei fenomeni carsici più spettacolari del Mediterraneo, un mondo sotterraneo dove stalattiti e stalagmiti creano architetture fantastiche in un gioco millenario di acqua e pietra. Questo straordinario complesso ipogeo, scoperto dai pescatori locali nel XVIII secolo ma probabilmente noto fin dall'antichità, si sviluppa per oltre quattro chilometri all'interno del promontorio, sebbene solo una parte sia accessibile al pubblico.

L'accesso alla grotta è un'avventura che ne amplifica il fascino: si può optare per la discesa dei 656 gradini della scenografica Escala del Cabirol, letteralmente "scala del capriolo", un sentiero a zigzag scolpito nella falesia verticale che precipita per 110 metri fino al livello del mare offrendo panorami mozzafiato sulla Riviera del Corallo; oppure scegliere l'approccio via mare, con imbarcazioni che partono dal porto di Alghero e permettono di ammirare l'imponente scogliera dall'acqua, prima di entrare nell'antro attraverso un'apertura che si trova a meno di un metro sopra il livello marino.

Varcata la soglia della grotta, si viene accolti in un ambiente fiabesco dove l'oscurità è rotta solo dall'illuminazione artificiale che esalta le forme delle concrezioni calcaree: il Salone delle Rovine, con i suoi blocchi franati dal soffitto che emergono dal lago salato interno; la Sala delle Colonne, dove possenti pilastri di calcare sembrano sostenere la volta come in una cattedrale naturale; il suggestivo Organo, una formazione di stalattiti che, se percossa delicatamente, produce suoni melodiosi che riverberano nell'ambiente.

Particolarmente impressionante è la Spiaggia dei Ciottoli, una distesa di sassi levigati che costeggia il lago interno di acqua salmastra, le cui acque trasparenti riflettono le concrezioni creando un effetto specchio di straordinaria bellezza. La temperatura costante di circa 18 gradi e l'elevata umidità hanno creato un microclima particolare dove proliferano rarissime specie di microrganismi e insetti adattati alla vita sotterranea, rendendo la grotta non solo un'attrazione turistica ma anche un prezioso laboratorio naturale per studi biospeleologici.

Labirinto di pietra dorata che si protende nel blu del Mediterraneo, il centro storico di Alghero rappresenta un unicum nell'intero panorama italiano, un affascinante intreccio di culture dove l'anima catalana si fonde con le radici sarde in un dialogo architettonico e linguistico che attraversa i secoli. Racchiuso all'interno di poderose mura cinquecentesche, questo borgo fortificato conserva intatto il fascino della sua storia complessa, iniziata nel XII secolo con i Doria e consolidata durante il lungo dominio aragonese che dal 1354 trasformò la città in un avamposto catalano in terra sarda, tanto da meritarle l'appellativo di "Barceloneta", piccola Barcellona.

Il cuore pulsante del centro storico è rappresentato dalle antiche vie lastricate che formano un reticolo quasi ortogonale, tipico dell'urbanistica catalana medievale: Carrer Major (via Carlo Alberto), arteria principale fiancheggiata da palazzi signorili con eleganti portali in stile gotico-catalano, conduce alla maestosa Cattedrale di Santa Maria, edificio che unisce elementi romanici, gotici e rinascimentali in una sintesi armoniosa coronata da un campanile ottagonale che svetta sullo skyline cittadino.

Le chiese storiche punteggiano l'intero centro: San Francesco, con il suo suggestivo chiostro quattrocentesco; San Michele, riconoscibile per la caratteristica cupola maiolicata policroma; la medievale San Giovanni, che custodisce affreschi di rara bellezza. Non meno affascinanti sono le numerose torri difensive che si stagliavano originariamente lungo il perimetro murario, oggi in parte inglobate nel tessuto urbano ma ancora chiaramente riconoscibili: Torre di San Giovanni, Torre della Maddalena, Torre di Sulis, ciascuna con caratteristiche architettoniche peculiari che raccontano l'evoluzione delle tecniche difensive.

La passeggiata sui bastioni Cristoforo Colombo e Marco Polo, che segue fedelmente il perimetro murario affacciato sul mare, offre scorci di incomparabile bellezza, soprattutto al tramonto quando la pietra calcarea delle fortificazioni si tinge di sfumature dorate sotto gli ultimi raggi del sole. Nei vicoli interni, botteghe artigiane lavorano ancora il prezioso corallo rosso secondo tecniche tradizionali, mentre caffè e ristoranti all'aperto animano le piccole piazze dove risuona ancora il catalano di Alghero, lingua minoritaria gelosamente preservata come testimonianza viva di una storia unica nel Mediterraneo.